Elisa 24 anni
Prima di finire le superiori, i miei genitori si separarono. Già prima ero indecisa su cosa fare, ho un temperamento artistico e non mi piacciono le materie troppo tecniche. In seguito alla separazione io, mia mamma e mia sorella più piccola ci trasferimmo a Torino.
Mi sentivo persa. Non solo non avevo deciso durante l'ultimo anno cosa fare, ma adesso mi sembrava che la situazione fosse davvero difficile e l'unica cosa che potevo fare era cercarmi un lavoro. Sentivo che dovevo dare il mio contributo, visto anche che ero la sorella più grande.
Cominciai a cercare una soluzione, offerte di lavoro sul web … ma non avevo nessuna esperienza. L'estate passò e in autunno io stavo sempre peggio. Gli amici erano lontani, alcuni frequentavano l'università ma comunque non avevamo soldi per vederci.
Io cominciai a stare male quando uscivo di casa, diventava sempre più difficile riuscire a gestire l'ansia che mi cresceva dentro e mi faceva salire il cuore in gola. A quel punto il mio pensiero principale, anziché trovare lavoro (ma in realtà non sapevo nemmeno io cosa cercare) era diventato gestire la paura di uscire di casa. Poi una mattina non ce l'ho più fatta e sono rimasta in casa. Ho cominciato a diventare sempre più spaventata e pensare di non riuscire a farcela: non solo non avevo trovato lavoro (e io ero la più grande e quindi dovevo aiutare) ma adesso stavo anche male.
Quando mia sorella mi parlò di Luisella non sapevo cosa fare … ero talmente spaventata che non ci volevo andare. Oramai l'idea di uscire di casa era diventata un'ossessione.
Dopo aver prenotato e disdetto diverse sedute alla fine andai.
Mi piacque subito ma dubitavo che sarebbe riuscita a risolvere il mio problema. Per qualche tempo non successe niente, anzi, io mi sentivo maggiormente in colpa perché facevo spendere soldi anziché guadagnarne. Proprio in quel periodo mi scrisse un'amica che non sentivo da anni, dicendomi che anche lei aveva vissuto un periodo così. Cominciavo a sentirmi un po' meglio ma mi sembrava di dover fare un lavoro lunghissimo. Facevo gli esercizi e seguivo l'allenamento ogni giorno.
Anziché piangermi addosso ora passavo il tempo ad esercitarmi e a cercare sul web, cosa non lo sapevo nemmeno io. Però ero più speranzosa. Un giorno un conoscente mi chiese se ero libera per un lavoretto, niente di che … bisognava mettere insieme dei pezzi di testo e delle foto. Avevo paura di non essere in grado ma accettai.
Fu contento e mi pagò. Quando toccai il denaro mi misi a piangere … lo avevo guadagnato io. Un mese dopo riuscii ad uscire di casa senza problemi, avevo qualche momento d'ansia ma riuscivo a gestirlo. Mi ricordavo dell'allenamento e di respirare. Ora ho un lavoro, ci sono ancora tante cose che non vanno …. Luisella mi diceva sempre che c'è sempre qualcosa che non va, da mettere a posto, da migliorare, da cambiare. Ma io oggi so che ce la posso fare … e mi sono anche venute idee creative che voglio mettere in un progetto futuro.
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