Salvo 72
Incontrai Luisella alla fermata del bus, in un periodo difficile della mia vita. Avevo mal di schiena da parecchie settimane e parallelamente mi chiedevo se dovevo raggiungere i miei coscritti sulle panchine del parco dove andavo a passeggiare ogni giorno. Avevo perso quell'entusiasmo che in diversi periodi della mia vita mi aveva aiutato ad andare avanti e superare momenti difficili.
Ora invece mi sentivo fragile e stanco, in poche parole: vecchio.
Quando andai a trovarla nel suo stuzdio avevo risolto il mal di schiena, ma rimaneva un fondo di tristezza e di scontento che non riuscivo a superare.
Stavo meglio e questo mi dava forza, ma non bastava.
In altri momenti della vita ero stato aiutato da una persona in particolare, e sentivo l'esigenza di restituire qualcosa al mondo. Mi rendevo conto di aver ricevuto tanto e desideravo dare anch'io il mio piccolo contributo. Mi sentivo in debito con la vita ma non sapevo cosa e come fare e soprattutto cominciavo a pensare che fosse troppo tardi.
In quel periodo avevo iniziato a frequentare un Caffé-libreria. Quando andavo al pomeriggio, mi vedevo attorniato da libri e libri e mi veniva voglia di scrivere. Tornato a casa, recuperai pagine scritte in altre epoche della mia vita e mi venne di nuovo il desiderio di riprendere questa abitudine. Quasi febbrile, un po' a casa e un po' al Caffé-Libreria, buttavo giù pensieri e ricordi, riflessioni e idee che mi frullavano per la testa. Ma poi mi sentivo un “piccolo” uomo che si credeva chissà chi, un po' mi vergognavo, anche se il giorno dopo ricominciavo.
Luisella nel frattempo mi diceva che se quello era ciò che volevo dovevo assolutamente portarlo a termine. Era il mio compito, il mio contributo. Ogni giorno dubitavo sia di quello che scrivevo (mi sentivo presuntuoso data la mia piccola cultura scolastica), sia sulla possibilità di arrivare a pubblicarlo. Il tempo passava e dentro di me cresceva la speranza di realizzare ciò che tanto desideravo. Un giorno decisi che non avevo più nulla da scrivere … mi fermai e insieme facemmo le tappe successive, fino ad arrivare, a fine 2017, alla pubblicazione del mio piccolo libricino.
Luisella mi ripeteva sempre che non ha importanza quanto è grande un sogno, ma che la sola cosa importante è quanto è grande per se stessi. E poi ancora, che i sogni sono personali e non ha importanza se gli altri non li condividono. Mi diceva anche che non bisogna aspettarsi sostegno quando si vuole realizzare qualcosa cui teniamo: in quel momento noi rappresentiamo la forza, il coraggio che ad altri manca per diventare concreti. E poi solo il 2% delle persone riesce a realizzare i propri sogni, piccoli o grandi che siano.
Ecco, questa è una cosa che mi ha insegnato Luisella: non ha importanza se un sogno è grande o piccolo. La sola cosa davvero importante è quanto grande è per noi.
Non tutti i giorni sto bene, ho gli acciacchi dell'età, ma ogni tanto vedo brillare nei miei occhi una scintilla … e allora continuo a scrivere e penso che la panchina al parco, circondato dagli anziani della mia età, può aspettare ancora qualche anno.
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