La nostra capacità di interagire con il prossimo e gestire situazioni ed eventi che implicano confronto - purtroppo a volte anche conflitto - dipende, come abbiamo visto, da molteplici fattori. Alcuni di questi sono esterni, ad esempio il clima: siamo ormai in estate e l'escursione termica mette a dura prova la nostra capacità di adattamento psicofisico. In particolare, diminuisce la nostra attenzione e aumenta il nostro grado di nervosismo. Dovremmo quindi prestare maggiore attenzione al nostro corpo: cercare di essere fisicamente abbastanza a posto (non a stomaco vuoto, sufficientemente idratati, aver dormito abbastanza …): in questo modo abbiamo a disposizione un “serbatoio” di pazienza maggiore, che ci permette di interagire meglio con il prossimo e gestirne lo stress derivante. E fin qui tutto chiaro, siamo nel regno del buonsenso. Le relazioni umane, e nello specifico quelle professionali, implicano, come possiamo riscontrare quotidianamente, reazioni che molto spesso sono vere e proprie provocazioni, se non attacchi diretti. Uno strumento assai potente - spesso ignorato se non addirittura ingiustamente denigrato, per via di pregiudizi e conclusioni - è la capacità di chiedere scusa e di dar ragione alla controparte. Sia ben chiaro: non intendo con questo affermare che ci si debba in alcun modo sottomettere o adeguare passivamente alle richieste altrui. Tale approccio dev'essere visto nel quadro di una strategia comunicativa e, una volta che lo abbiamo accettato e incluso nella nostra cassetta degli attrezzi, può essere usato a nostra discrezione se e quando lo riteniamo opportuno nelle situazioni in cui, secondo noi, potrebbe esserci d'aiuto. Perché chiedere scusa o dar ragione alla controparte può rivelarsi una mossa vincente e strategicamente pagante? Intanto ci sono situazioni in cui ci si trova “con le spalle al muro”: non è più sufficiente la logica né il ragionamento per seducere (portare a sé) la controparte. Dare ragione significa innanzitutto cambiare atteggiamento: smettere di “attaccare”l'avversario e dimostrargli benevola comprensione. L'eventuale ulteriore possibilità di scusarsi è molto utile per diminuire ulteriormente il livello di aggressività. Diventa più chiaro con un esempio. Se faccio qualcosa che, anche in minima parte, può essere sbagliata (e sfido chiunque ad essere sempre perfetto), e riconosco la mia mancanza (anche irrisoria), disinnesco la “miccia” della rabbia in chi mi sta di fronte. Provate a pensare a quando qualcuno si è scusato con voi: che effetto vi ha fatto? Vi ha disarmati … e vi ha costretti a cambiare il tipo di risposta. A livello psicofisico si avverte una sensazione di sollievo, un po' come di fronte a una tregua nella “battaglia” verbale. Provate nei prossimi giorni – se volete – a trovare situazioni che si potrebbero prestare a questo esercizio. Niente a che vedere con il diventare troppo accondiscendenti nei confronti di chicchessia, anzi … c'è una potenza nel chiedere scusa che forse nessuno di noi ha mai davvero preso in considerazione.
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