La maggior parte dei professionisti trascorre ore ed ore davanti a un monitor. Catturati dallo schermo (PC, tablet, cellulari …) il tempo trascorre velocemente senza che ci si renda conto di quanto stress si accumula. A stressarsi non è solo la mente, anche il corpo si lamenta delle conseguenze: tensioni e dolori muscolari, affaticamento, cefalee, e, indirettamente, disturbi del sonno e insonnia. La luce degli schermi inibisce il rilascio della melatonina, un ormone che viene secreto solo al buio. Il superlavoro degli occhi e le conseguenze immediate e dirette su testa e viso influenzano profondamente, oltre a noi stessi a diversi livelli (l'umore pure ne risente pesantemente), anche le relazioni con gli altri. La sensazione di avere i nervi a fior di pelle, scarsa pazienza e nervosismo latente scatenati da certe persone, possono essere il frutto della reazione a un malessere diffuso e capillare che abbiamo accumulato progressivamente. L'aggressività verbale, molto spesso trattenuta ma evidente fisicamente (l'80% della comunicazione è corporea) è uno dei modi che il nostro corpo ha per manifestare disagio causato da posizioni statiche mantenute troppo a lungo. Siamo fatti di muscoli che hanno bisogno di funzionare attraverso il movimento: l'immobilità prolungata dovuta alla concentrazione dell'attenzione su uno schermo costringe a posizioni fisse che, nel tempo, oltre a tensioni e poi dolori via via maggiori, scatenano processi infiammatori progressivi. CSV, Computer Syndrom Vision, è la sigla che definisce la patologia emergente legata alle conseguenze dovute al trascorrere troppe ore davanti al moitori. Perché gli schermi non si limitano al posto di lavoro: parecchi professionisti, anche dopo l'uscita dallo studio, continuano a controllare mail e whats-app, e giunti a casa, finalmente al termine della giornata lavorativa, lo schermo della tv annulla il rilassamento del film che abbiamo scelto per distenderci a fine serata. Gestire la rabbia e l'aggressività risultati da situazioni di confronto/conflitto, non deriva solo dalla conoscenza di tecniche apprese in costosi corsi frequentati durante il tempo libero (che richiedono di essere “allenate” con una certa frequenza, pena la totale mancanza di efficacia nel momento del bisogno), ma – in primis - dalla nostra disciplina personale. Potrà sembrerà banale, ma provate a prestare attenzione a quanto influisce tutto ciò sul vostro umore, sulla vostra lucidità mentale e sulla pazienza che in certi giorni è carente nelle trattative e nelle situazioni di confronto. Monitorate per una settimana quante ore trascorrete davanti a schermi di vario tipo e decidete voi stessi se i seguenti suggerimenti possono tornarvi utili.
1 distanza dallo schermo (30-35 cm per cellulari e tablet - almeno 60 cm per pc)
2 distanziare la tastiera quanto basta per poter appoggiare gran parte dell'avambraccio
3 usare una seduta ergonomica e un poggiapiedi inclinato
4 fare una pausa (programmabile con un timer) ogni ora durante la quale fare un po' di streching dei muscoli di collo, viso e testa
5 Per gli occhi: staccare lo sguardo dal monitor e guardare lontano (il cambio di focus allena il muscolo ciliare che se si irrigidisce favorisce la presbiopia) e per un breve relax oculare ecco il palming: gomiti sulla scrivania, si massaggiano gli occhi disegnando piccoli cerchi con la parte inferiore del palmo.
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