Volete ottenere consenso? Imparate a leggere i visi degli interlocutori e, prima di tutto il vostro. Che siate rilassati o stanchi, contenti o scontenti, irritati o divertiti, c'è una parte di noi che esterna, nostro malgrado, la nostra condizione, le nostre sensazioni, finanche i nostri pensieri: il nostro viso.
Forse qualche volta ci avete pensato: il nostro viso trasmette messaggi,sempre. È la parte di noi che non si può nascondere, che non si può coprire (almeno in Occidente) e che invia continuamente segnali, indipendentemente dalla nostra volontà. Non si tratta di fisiognomica semplicistica: l'arte di leggere i visi proviene, al pari di moltissimi altri saperi, dall'antica Cina. I segreti di questa particolare lettura erano privilegio di poche persone: i regnanti e i medici (allora pagati per mantenere in salute le migliaia di contadini che lavoravano le terre dei signori locali). Considerando che il medico non poteva far spogliare, per motivi vari, le centinaia di pazienti che passavano ogni giorni davanti ai suoi occhi, doveva leggere sul volto i segnali di eventuali malattie presenti o future. Quindi, l'osservazione attenta di una parte del corpo sempre esposta, il viso appunto, porta a intuire (perchè nascosto) ciò che la persona sente (cela dentro di sé), sia come potenziale malattia, sia, nel nostro caso, a livello emotivo e di pensiero.
Se trasportiamo tutto ciò nel nostro quotidiano, dobbiamo sapere che Il nostro volto è la parte del corpo dove le emozioni lasciano tracce maggiori. È la parte più contratta (il muscolo che muove la mandibola è il più forte) e “registra e trasmette” ogni minimo cambiamento del nostro stato emotivo. Quindi, anche i più impassibili fra noi trasmettono, a volte per pochi secondi, all'esterno le loro sensazioni e i loro pensieri. Dunque, che cosa comunica il nostro viso? Probabilmente vi sarà già capitato d'incrociare qualcuno che vi dice “Cosa ti è successo? Hai una faccia!”. Il punto è se noi siamo o meno consapevoli di questo. Sappiamo cosa trasmettiamo? Le nostre parole sono in linea con la nostra espressione? Siamo d'accordo con quello che stiamo dicendo o in conflitto con l' espressione del nostro viso?
Un personaggio di Luigi Pirandello, passando davanti a uno specchio, si sorprese con un'espressione che non si era mai visto ... se siamo sconosciuti a noi stessi diventa difficile capire gli altri e ancora più difficile ottenere fiducia e seguito. Quindi, il primo passo sta nel fare conoscenza con la parte di noi che ci esprime e che esprime agli altri la nostra personalità.
Domattina, quando sostate davanti allo specchio del bagno, guardatevi come se steste guardando qualcuno che non conoscete. Che effetto vi fa? Cosa vi rimanda l'immagine riflessa? L'obiettivo non è tanto il controllo dell'espressione- quello abbiamo già l'illusione di averlo- ma la consapevolezza. E se sorridete … fatelo anche con gli occhi. Altrimenti non è un sorriso sincero.
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